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Note | Feudataria del Feudo Abbaziale di Tramutola, concesso in enfiteusi, per 10 once d'oro annue, dall'Abate Filippo de Haya, assieme al marito Giovanni de Ponciac, vita natural durante, in modo che morendo l'uno di essi erediterebbe il coniuge superstite.
Ben presto Francesca de Haya rimase vedova e passata a seconde nozze con Ruggiero Conte di Celano negli Abruzzi, dovette abbandonare il Feudo di Tramutola, in cui lasciò un gabellota o esattore che a suo nome riscuoteva i tributi, gabellota che non curante dei lamenti degli abitanti tramutolesi, li angariava in malo modo, al ché essi stanchi ricorsero all'Abate Gottardo (Gennaio 1332 - Settembre 1340), il quale era succeduto all'Abate Filippo de Haya, che mosso a compassione dalle loro disgrazie, indusse la Contessa di Celano, Francesca de Haya, a restituire il Feudo Abbaziale di Tramutola al Monastero di Cava de' Tirreni, rinunziando ai suoi diritti, con Atto Pubblico del 24.06.1336 per Notar Luca Violante di Napoli, avendo in compenso risarcitorio dall'Abate Gottardo, il diritto di riscuotere, vita sua natural durante, la gabella e le pensioni di alcune botteghe del Monastero della Badia di Cava de' Tirreni, che possedeva nella Città di Napoli, in Via Corvisieri presso Sant'Eligio Maggiore, con l'obbligo di dare ogni anno al Monastero, in riconoscimento della proprietà, 10 libbre di cera. |
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